Sofferenza bancaria e incaglio: cosa sono?

Articolo a cura di Giuseppe Valvo, consulente del debito Rexpira

Nell’ambito dei rapporti tra cliente e banca, non di rado si sente parlare di incaglio bancario, conto corrente in sofferenza o di sofferenza bancaria. Probabilmente, stai leggendo questo articolo proprio perché ti trovi in una di queste situazioni: qui ti spieghiamo cosa sta succedendo e cosa puoi fare per uscirne.

Il primo ostacolo: l’incaglio bancario

Se ti trovi in una situazione di momentanea difficoltà economica tale da non riuscire a far fronte alle rate di un prestito, a una scopertura del conto corrente o al ripristino di un fido bancario, allora sei appena entrato in uno stato di incaglio bancario. In questo caso, aspettati di ricevere molto presto una chiamata dal direttore della tua banca che ti inviterà a regolarizzare la tua posizione ed a rientrare dal debito in misura integrale o parziale.

Generalmente, per farlo viene dato un periodo compreso tra i 10 e i 14 mesi. Se in questo arco di tempo non dovessi riuscire a ripristinare la tua normale situazione, la banca potrebbe decidere di revocare tutti gli affidamenti. In casi più gravi, chiudere anche tutti i rapporti di conto corrente.

La sofferenza bancaria, lo stadio successivo

Se non riuscirai a pagare il debito con la tua banca entro il tempo concordato, si passa dall’incaglio alla sofferenza bancaria: non più un semplice e momentaneo ritardo nei pagamenti, ma una condizione sufficiente per la segnalazione alla Centrale Rischi.

A differenza dell’incaglio bancario, la sofferenza è considerata permanente, in quanto i crediti concessi al cliente diventano spesso inesigibili, soggetti a protesto, precetto o ingiunzione. Ne consegue che non potrai accedere al credito: non potrai avere dei prestiti, perché il rischio di insolvenza è alto.

Se entri dunque in uno stato di sofferenza bancaria, ti verrà inviata una comunicazione formale da parte della banca in cui ti sarà  richiesto di restituire tutti i crediti (fidi, scoperti, finanziamenti o mutui) entro 15 giorni dalla comunicazione: si tratta di un ultimatum fissato per legge. Trascorso questo periodo, la banca procederà avviando il recupero coattivo del credito tramite vie giudiziali con un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

Incaglio e sofferenza: Rexpira può aiutarti!

I nostri consulenti possono intervenire per contrastare la posizione a sofferenza con una proposta di saldo e stralcio, previa accettazione da parte dell’istituto di credito, aiutandoti a chiudere definitivamente la tua posizione debitoria. La banca o la società finanziaria, infatti, preferisce avere subito il rientro di una parte del debito, anziché intraprendere una più lunga e incerta procedura giudiziale di recupero del credito.

La chiusura a saldo e stralcio dei debiti è, tuttavia, una procedura molto complessa: sono indispensabili esperienza e “potere di negoziazione”, bisogna conoscere le disposizioni di legge in materia e le giuste strategie da seguire. Solo una volta sanata la posizione creditizia si può richiedere la cancellazione del nominativo dalle banche dati (Crif, Centrale Rischi, ecc.)

L’elevata specializzazione ed esperienza dei professionisti di Rexpira, ti consentirà di concludere transazioni vantaggiose, permettendoti di ottenere l’estinzione del debito e la possibilità di vedere ripristinata la tua reputazione creditizia, concedendoti nuovamente la possibilità di accedere al credito. Compila il modulo in basso per avere consulenza gratuita.

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