Ci siamo già occupati spesso del decreto ingiuntivo quale valido strumento per recuperare i crediti dovuti. Ma cosa succede e quali sono i possibili rimedi nel caso in cui ci ritroviamo con un decreto ingiuntivo non opposto?
Ricordiamo intanto che il procedimento di ingiunzione è la procedura giudiziale con il quale il titolare di un credito liquido, certo ed esigibile, fondato su prova scritta, può ottenere – mediante la presentazione di un ricorso al giudice competente – un provvedimento con il quale ingiunge al debitore di adempiere al pagamento. In parole povere è un potente mezzo di riscossione che il creditore può utilizzare per far valere i propri diritti e recuperare quanto gli spetta.
A quel punto il debitore ha 40 giorni di tempo per decidere sostanzialmente se:
- pagare l’importo ingiunto;
- presentare opposizione, contestando eventuali vizi formali e/o sostanziali del decreto ingiuntivo stesso e dando via ad un vero e proprio processo;
- non pagare e non presentare opposizione: in questo caso, il decreto diverrà definitivo e non potrà essere più contestato, acquistando la forza di una sentenza irrevocabile. Di conseguenza, il creditore potrà proseguire e agire in esecuzione forzata contro il debitore fino a giungere al pignoramento (dei beni mobili, immobili o presso terzi), previa notifica del precetto che rappresenta l’ultimo avviso con cui si concedono gli ultimi 10 giorni al debitore per regolarizzare la sua posizione.
Tuttavia, esiste ancora un’ultima alternativa che, nella pratica, rappresenta poi la soluzione più conveniente per entrambe le parti: non presentare opposizione e definire bonariamente la situazione.
Ed è proprio su questa possibilità che vogliamo concentrarci adesso. Infatti è bene sapere che prima che venga avviato il pignoramento vero e proprio potrebbero trascorrere altri mesi, altro tempo che può essere ancora utilizzato dal debitore per trovare un accordo con il creditore, mediante un piano di rientro a rate o un saldo e stralcio.
Per nessun istituto creditore è infatti conveniente avviare un pignoramento, con i rischi di insuccesso che questo potrebbe comportare, senza tener conto peraltro dei tempi necessari per portare avanti la riscossione forzosa del credito.
Ecco perché, di solito, viene accolta di buon grado la richiesta da parte del debitore di un pagamento dilazionato dell’intero debito, tramite rate che rispondano alle sue reali possibilità economiche, o ancora meglio di un saldo e stralcio, con la possibilità aggiunta per il debitore di risparmiare notevolmente, pagando un importo inferiore rispetto al debito totale.
È importante sottolineare che l’accordo può essere raggiunto anche dopo l’esecutività del decreto ingiuntivo. Di contro, però, bisogna anche considerare che gioca un ruolo fondamentale proprio la tempestività di intervento: prima si interviene tanto più facile sarà conquistare condizioni favorevoli. Infatti, è senza dubbio più vantaggioso tentare una transazione prima della scadenza dei 40 giorni.
Ed è proprio nella trattazione e nella definizione di situazioni come queste che entrano in gioco la professionalità e l’esperienza di Rexpira, che agisce nella piena tutela dei tuoi interessi riuscendo a farti ottenere transazioni vantaggiose, dandoti l’importante possibilità di chiudere in maniera definitiva il tuo debito. Agire tempestivamente è fondamentale per limitare al minimo i danni. Non aspettare, chiamaci subito per analizzare subito la tua posizione debitoria.